Ogni collezione che creo per Borgo delle Tovaglie nasce dal mio modo di guardare il mondo. Non cerco una coerenza razionale, né un’idea a effetto
Ogni collezione che creo per Borgo delle Tovaglie nasce dal mio modo di guardare il mondo. Non cerco una coerenza razionale, né un’idea a effetto. Quello che davvero mi guida è la curiosità: per i tessuti, per le architetture, per i colori che si rivelano sotto luci inattese, per gli oggetti nascosti nei mercatini o nei cassetti delle case in cui mi capita di entrare.
Mi piace pensare alla mia casa e alle case di chi ama il nostro stile come a quella di un collezionista viaggiatore, un esteta appassionato che raccoglie emozioni, dettagli, suggestioni senza seguire schemi fissi ma seguendo invece un’intuizione, un desiderio di bellezza.
I tessuti che scelgo non sono mai solo da guardare: hanno una consistenza piena, una morbidezza che scivola fra le dita, un peso che racconta la loro qualità. Le frange, setose e ricche, intrecciate a mano nei nostri telai, scendono fluide e corpose, come piccole architetture tessili. Gli ori non sono mai piatti: sono lavorati in più sfumature, dal chiaro all’ombreggiato, per regalare tridimensionalità e profondità. La Collezione Autunno/Inverno 2025 nasce proprio da questa idea di viaggio fatto di materiali, di sguardi, di atmosfere raccolte e trasformate in tessuto. È un percorso visivo e sensoriale, eclettico ma sempre raffinato: stampe, righe, floreali e dettagli antichi o etnici trovano un filo conduttore comune nella sofisticatezza dei colori e nella ricchezza delle lavorazioni. Una casa che, come quella di un collezionista, non ha paura di abbinare motivi diversi, perché ogni accostamento diventa parte di un racconto personale.