Ci sono occasioni di invito che meritano un capitolo a parte: sto pensando alla domenica in famiglia, in cui tre o quattro generazioni si riuniscono attorno alla tavola e l’amore si sente nell’aria. Io ne ho un ricordo meraviglioso, quasi tutte le domeniche quando c’erano i miei nonni pranzavamo insieme al grande tavolo della sala da pranzo, apparecchiata con toni neutri e tessuti di grande bellezza. L’atmosfera era rilassata ma solenne allo stesso tempo e l’arrivo dei nonni era sempre una festa, così affettuosi, allegri, pronti a dedicarci tante attenzioni e ad ascoltare le nostre storie di bambini.

Il compito di noi bambini era quello di aiutare ad apparecchiare, credo sia stato proprio lì che ho cominciato a imparare le prime regole del galateo, come la posizione delle posate e dei bicchieri e più ancora ad assorbire il gusto per i dettagli, il piacere sottile dato dalla qualità e dalla cura. Sul grande tavolo io e mia sorella stendevamo il mollettone, la sua presenza dava alla tavola una morbidezza gradevole e proteggeva il legno del tavolo di famiglia e poi, con l’aiuto della mamma, la bella tovaglia scelta per l’occasione, ben stirata e i tovaglioli coordinati.

Che tovaglia scegliere per il pranzo della domenica?

Per questi momenti particolari in ogni casa esiste, o dovrebbe esserci, una tovaglia speciale, che sa di tradizione e di famiglia. Per la tavola della domenica la mamma sceglieva di volta in volta dal grande armadio della biancheria una tovaglia. Ne aveva diverse di eleganti, ma per la domenica con i nonni la scelta ricadeva sempre su qualcosa dai colori delicati.

La qualità del tessuto era molto importante, si trattava sempre di lino, a volte fine e frusciante, altre volte pesante e operato o di fiandre artigianali, spesso impreziosite da orli a giorno o da ricami tono su tono, dal crema, al salvia, a delicati toni di azzurro. Allo stesso modo vi consiglio di scegliere una tovaglia dai toni neutri, con tessuti di ottima qualità, che aggiungono un tocco di piacevolezza in più a un’occasione felice. Potete optare per una tovaglia ricamata o per confezioni più minimali e lineari a seconda dei vostri gusti, ma mai eccedere: la vera protagonista della domenica è la buona compagnia. E a proposito di compagnia, non c’è niente di più bello dei bambini a tavola ma, per prevenire i piccoli incidenti che possono capitare, è sempre una buona idea quella di usare un tessuto antimacchia.

Ricordo che la nonna e la mamma facevano confezionare su misura le belle tovaglie dei loro corredi e così ancora oggi io trovo del tutto naturale che le nostre clienti si rivolgano a noi per personalizzare le tovaglie eleganti che vestiranno i loro tavoli: ricordate che dovrebbe sempre avere la caduta uguale su tutti i lati e cadere dal tavolo non meno di 35 cm per lato. Se avete un tavolo (e una famiglia!) fuori misura è una buona idea confezionare tovaglie adatte a vestirlo con diverse conformazioni di prolunghe, servendosi a volte di strategici sottotovaglia. Quando mi riferisco alle belle tavole della domenica, non parlo di apparecchiature formali come quelle riservate piuttosto alle ricorrenze. Per me è una tavola curata e tradizionale, ma caratterizzata da una familiarità dovuta proprio al fatto che è la famiglia a riunirsi! Per i bicchieri, se vi fa piacere usare i calici, ne basteranno due: uno per l’acqua e uno per il vino, niente flute, perché non si tratta di festeggiare un compleanno ma semplicemente di accogliere la famiglia più allargata. Quindi niente sottopiatti, né candele accese, semmai, un piccolo bouquet di fiori recisi dal giardino, durante la bella stagione.

Tavolo della domenica Tavolo della domenica Tavolo della domenica

I piatti giusti per la tavola della domenica

Quando ero bambina, per la scelta dei piatti, mia madre selezionava di volta in volta in accordo alla tovaglia, scegliendo tra quelli di un delicato color avorio con il bordo cannettato e i bianchi in porcellana Ginori ricevuti dalla bisnonna o altri in porcellana inglese a disegni blu royale. Così il mio consiglio è di avere sempre un servizio classico, bianco o decorato con un sottile bordo dorato. In centro al nostro tavolo non mancavano mai i sottobottiglia in argento per ospitare le bottiglie e proteggere la tovaglia dalle pericolose gocce di vino e la menagere completa per i condimenti: olio, aceto, sale e pepe. Oggi la preoccupazione per le macchie mi fa sorridere grazie alla praticità del nostro imbattibile trattamento antimacchia e i sottobottiglia sono rimasti solo un piccolo vezzo estetico, che porta con sé bei ricordi.

L’acqua veniva versata in brocche di cristallo, troppo pesanti e difficili da maneggiare per noi bambine, così, erano sempre gli uomini della famiglia a versare l’acqua per noi. Il pranzo della domenica arrivava in tavola su grandi piatti da portata che passavano di mano in mano, partendo dai nonni, per arrivare poi a noi bambine e a papà, un’idea che trovo molto bella e che vi invito a provare, per creare anche un clima di complicità tra i commensali. La salsa era sempre servita in una bella salsiera di porcellana, con un piccolo mestolo in argento e di un piattino e il pane veniva tagliato e posizionato in un cestino d’argento, con un tovagliolo dai bordi ricamati. Per questi dettagli un po’ vintage ho conservato una vera passione e li ripropongo sulle nostre tavole e nei nostri negozi con tanti pezzi vintage fra servizi di piatti antichi, posate, salsiere, alzate e piatti da portata. Questi elementi danno un sapore autentico a ogni tavola e sono semplici da mixare con pezzi più contemporanei: non abbiate timore di provare e sperimentare!

Il menù del pranzo domenicale in famiglia

Anche per quanto riguarda il menù, il pranzo della domenica è sempre speciale: in queste occasioni penso sia meglio privilegiare la tradizione, magari con ricette che si tramandano in famiglia e che è un piacere gustare insieme proprio perché cariche di significato e di ricordi. In casa mia madre preparava sempre con cura un menù fatto di piatti della tradizione, a volte i cappelletti in brodo, che il nonno adorava, altre volte l’arrosto di vitello che amava mio padre, in inverno era spesso l’occasione per preparare i bolliti serviti con la salsa verde, i cardi o il gratin dauphinois in onore della nonna francese. Come dessert preparava spesso il crème caramel o serviva la torta di riso ma non mancavano anche le paste, le piccole meringhe con panna montata e le cestine di frolla con la crema e i frutti di bosco. Qui la regola la si fa insieme: se vi dilettate con torte e dolci proponete il vostro cavallo di battaglia, altrimenti la vostra pasticceria preferita è la soluzione migliore, magari facendo scegliere i più piccini.

La tavola della domenica, come avrete capito, per me è più un rito in cui celebrare la bellezza della famiglia e degli affetti che un’occasione in cui preparare la tavola perfetta, conservo delle immagini vivide nella memoria di quelle riunioni, fin da piccola, i nonni sempre eleganti, la nonna vestiva con morbidi vestiti blu o grigio perla più stretti in vita e il nonno indossava sempre la cravatta e le bretelle. Il mioaugurio, anche per le nuove generazioni, è che le riunioni domenicali siano fonte di bei ricordi come per me e che si possano vivere in maniera allargata, invitando gli amici ed includendoli nella cerchia degli affetti, per vivere dei momenti capaci di renderci felici, nella loro semplicità!

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